Caso sposa bambina, il Comune di Latina si costituisce parte civile

Il Comune di Latina sarà presente come parte civile nel processo penale contro i quattro indagati per il caso della cosiddetta “sposa bambina”. L’incarico è stato affidato all’avvocato Cateria Egeo, su mandato della giunta comunale, in vista dell’udienza preliminare che si terrà nei prossimi giorni davanti al giudice per le indagini preliminari.

Al centro del procedimento, due nuclei familiari: i genitori naturali di una ragazza che, all’epoca dei fatti nel 2021, non aveva ancora compiuto 13 anni, e i genitori di un giovane, anche lui minorenne. Secondo l’accusa, i quattro avrebbero organizzato un matrimonio forzato tra i due adolescenti, secondo il rito rom, in aperta violazione della legge italiana.

«Ogni genitore – ha dichiarato il sindaco Matilde Celentano – ha l’obbligo di tutelare la vita, l’incolumità e la moralità sessuale dei minori contro le aggressioni altrui, adottando anche le misure più drastiche per il raggiungimento di tale scopo. Secondo quanto emerso dall’inchiesta della Procura sul caso specifico, i genitori della bambina e quelli del ragazzo si sarebbero resi complici di un matrimonio in violazione della legislazione vigente con gravi conseguenze».

La decisione dell’amministrazione arriva a seguito di una delibera predisposta dall’Avvocatura comunale, che ha accolto l’indirizzo politico dato dal sindaco già nel marzo scorso. All’epoca, la Celentano aveva chiesto agli uffici legali di avviare ogni procedura necessaria per intervenire nel futuro processo, dopo essere venuta a conoscenza dell’inchiesta attraverso la stampa.

«Come sindaco – ha aggiunto la prima cittadina – ho sentito la responsabilità di intervenire attivamente, avendo l’intera vicenda colpito l’attenzione pubblica, oltre che quella dell’amministrazione, nota per l’impegno a favore della tutela e garanzia dei diritti umani, in generale, e del rispetto della legislazione vigente in materia di matrimonio e alla prevenzione di fenomeni di violenza e sfruttamento nei confronti dei minori. L’Avvocatura comunale, che ringrazio, ha accolto la mia istanza, riconoscendo valide le motivazioni per la dichiarazione di costituzione di parte civile del Comune».

L’atto approvato oggi, quindi, segna un passo istituzionale importante in una vicenda che ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Il Comune di Latina intende essere parte attiva in un procedimento che tocca temi delicatissimi come i diritti dell’infanzia, lo sfruttamento e il rispetto della legalità.